Ho deciso di scrivere
questo post dopo tanto tempo perché nell'ultimo anno sono capitate
molte cose in ambito sociale, economico, personale e politico, e dopo
gli ultimi attentati in Francia penso che sia il momento di dire la
mia.
Io credo che la egemonia
del pensiero europeo stia finendo e non possiamo più permetterci di
andare verso gli africani e gli extra europei in genere e pretendere
di trattarli come persone ignoranti , al contrario gli ignoranti
siamo noi.. pensiamo davvero che la guerra sia soltanto in Libia e
Siria? Vi sbagliate di grosso! Perché nessuno sa di tutte le guerre
del centro Africa, la prima che mi viene in mente quella del Sud
Sudan, oppure gli scontri nel corno d'Africa, tra Etiopia ed Eritrea,
che coinvolge anche Gibuti.. e che dire dei paesi, dove ancora si sta
lottando contro l'ebola? Qualcuno lo sapeva? Alla fine tra tutti gli
immigrati, non tutti scappano dalla guerra, ma è anche vero che non
tutti quelli che chiedono asilo politico, a causa della guerra vengono dalla Siria.
Queste persone come noi,
vengono qua, per cercare la felicità.. a come dice Aristotele nella
Etica Nicomachea (Libro I punto 2) non è qualcosa di definito, ma è
soggettivo al nostro stato, quindi se noi siamo poveri, ci piacerebbe
essere ricchi, se noi siamo ammalati, ci piacerebbe essere sani, e se
siamo in un paese dove c'è la guerra, ci piacerebbe vivere in un
paese dove c'è la pace.
E parlando dei famosi
“30” euro che l'immigrato prende ogni giorno.. ma voi sapete che
quei famosi 30 euro non sono dati in contanti all'immigrato, ma sono
il costo giornaliero che una struttura sostiene per ogni singola persona?
Signori noi, come popolo
italiano, e come popolo europeo, abbiamo il diritto e il dovere di
informarci su come stanno veramente le cose, non possiamo
permetterci, di andare a seguire modi di pensare sciatti e
inconcludenti, come certi esponenti politici (sia nazionali che
locali) stanno esponendo in questi giorni e da molto tempo.
La egemonia europea sta per finire.. ma la nostra cultura (intensa come "modo di vivere") no.. la nostra cultura (come conoscenze, filosofiche, artistiche, narrative, e scientifiche) ci impone di cercare e farci domande, per essere di esempio agli altri e cercare il significato più profondo di cosa vuol dire "bene comune"
Posso definire questa,
come una sorta di chiamata ad informarsi sempre, e imparare sempre a
farsi delle domande.
Mauro Manservigi
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