Ciao
a Tutti! L'articolo che è presente in questo post non è mio ma è
di un Mio Amico, Giulio Poletti, che è una persona che possiede una
elevata cultura, sia civile che politica, e sono molto contento di
ospitarlo su Cittadino Critico.
Mauro
Manservigi
Con la presente vorrei fare alcune
riflessioni relative all’intervista all’Onorevole Bratti apparsa
sulla Nuova Ferrara del 05-01-2014 (Ferrara e le alleanze
territoriali – cambiare direzione allo sviluppo) e conseguente
dibattito sviluppatosi sempre sullo stesso giornale il giorno
07-01-2014( l’asse del Po funziona ed il PD deve capirlo).
Nell’ambito dell’intervista in
oggetto si può cogliere l’incertezza istituzionale del momento:
superamento in atto delle Province, possibile revisione dei poteri
delle Regioni, probabili nuove aggregazioni territoriali,
introduzione di nuovi concetti di Area Vasta e Macro Regione.
Ferrara ed il territorio provinciale
hanno peculiarità turistiche tali da renderli appetibili e fruibili;
pertanto per il turismo e per la cultura va bene sicuramente puntare
sulla direzione dell’asse del Po, da Mantova al Delta.
L’idrovia ferrarese si inserisce in
questo contesto e può arricchire l’offerta turistica; idrovia
quindi vista come occasione di sviluppo turistico, di rinnovo dei
manufatti (ponti stradali e ferroviari), di arredo e valorizzazione
ambientale; molto meno come via ed occasione per trasporto di merci
(vedi impedimento ponte ferroviario di Ferrara).
Basta a tal fine allargare lo sguardo
all’orizzonte nazionale, in cui il
trasporto merci su treno, ad
esempio, cala di anno in anno ed è ben inferiore al 10% delle merci
movimentate annualmente in Italia.
Sul fiume Po ormai transitano
pochissime bettoline per trasporto merci, in quanto tale via d’acqua
non garantisce più livelli di pescaggio sufficienti per periodi di
tempo significativi; valga come esempio la piattaforma sulla sponda
sinistra del Po, realizzata ad 1 km. circa dal ponte ferroviario tra
Revere ed Ostiglia, predisposta per la movimentazione di merci e
costata alcuni milioni di euro e mai utilizzata !
Mi lascia del tutto perplesso la
posizione dell’Onorevole Bratti sull’Autostrada Cispadana :”era
un’opera più importante qualche anno fa, ora meno”.
Su questo vorrei fare alcune
riflessioni da cittadino dell’alto ferrarese.
Molte persone ogni mattino dalle mie
parti si recano verso il Centese ed il Modenese per andare a lavorare
nelle aziende metalmeccaniche, nei poli della ceramica e nel
distretto del biomedicale presenti in quelle zone: cioè da Bondeno
si va soprattutto verso Cento, verso Finale Emilia, verso Mirandola.
Come ben sa l’Onorevole Bratti, nel
contesto del progetto Cispadana, sono comprese le realizzazioni di
importanti arterie di collegamento tra i principali centri abitati,
che gravitano sul percorso, con i caselli autostradali previsti.
A tal riferimento vedasi i 13 km.
previsti per collegare Bondeno con il casello autostradale di
Piastrello; questo significa dimezzare i tempi di percorrenza per
raggiungere non solo i luoghi di lavoro, ma anche l’Ospedale di
Cento, ospedale di riferimento per l’alto ferrarese.
Sarebbe opportuno che qualcuno da
Ferrara provasse a verificare i tempi necessari ad un abitante di
Pilastri (14 km. dopo Bondeno al confine con il mantovano ed il
modenese) per raggiungere l’Ospedale di Cento.
A Bondeno è presente
uno scalo merci ferroviario costato diversi milioni di euro, che paga
duramente lo sconto di una carenza di viabilità verso i centri
produttivi del Contese e del Modenese; una parte dell’argilla per
il polo della ceramica di Finale Emilia, ad esempio, arriva in
container su carri ferroviari dal porto di Ravenna allo scalo merci
di Dinazzano (vicino a Sassuolo) e di lì perviene infine nel polo
ceramico di Finale Emilia: con una viabilità adeguata per lo scalo
di Bondeno tale percorso potrebbe dimezzarsi.
La valutazione dell’Onorevole Bratti
sulla Cispadana mi lascia altresì perplesso da un punto di vista
strettamente politico, visto che al Ministero competente sta
giungendo al termine del suo percorso la procedura della VIA
(Valutazione di Impatto Ambientale) di tale progetto autostradale e
viabilità secondarie connesse.
Forse è il caso che il PD dell’alto
ferrarese cominci a coordinarsi e cercare di tutelare di più gli
interessi di un territorio, che sembra troppo lontano dagli sguardi
del mondo politico di Ferrara.
Poletti Giulio
(componente segreteria PD di Bondeno)
Bondeno, lì 06-01-2014