giovedì 27 marzo 2014

Gli ultimi di Bondeno

La forbice che divide il povero dal benestante, aumenta sempre di più, e se prima c'era un velo di invisibile che faceva in modo che tale povertà non si veda, ma in questi mesi, tale velo finalmente non funziona più la cruda verità che affligge anche il territorio di Bondeno.
In questo periodo in qui ho fatto il Servizio Civile con la Comunità Papa Giovanni XXIII e ho avuto la possibilità di stare vicino agli ultimi, alle persone disagiate, ed ho notato purtroppo che riusciamo ad arrivare là dove le istituzioni non riescono.
Non voglio criticare il servizio sociale presente a Bondeno, sono sicuro che stanno lavorando al massimo della loro capacità, ma credo che si debba pensare a un potenziamento del sistema.
Come si può fare un potenziamento dei Servizi Sociali? Io credo che in assenza di finanziamenti adeguati, che permettano il svolgimento di un concorso, si può ricorrere a istituire un progetto di Servizio Civile, con un numero di volontari da selezionare non inferiori a 4, che siamo sinceri non possono esercitare i compiti degli assistenti sociali, ma li possono affiancare, li possono aiutare, diminuendo il lavoro a loro carico, permettendogli di impegnarsi nelle attività più importanti.
Ma il Servizio Civile in questo contesto non può risolvere tale problema, può essere una specie di argine, temporaneo, in aiuto al Servizio Sociale matildeo, quindi credo che l'amministrazione comunale che uscirà dalle elezioni del 25 Maggio debba prendere sul serio il fatto che al Servizio Sociale, deve essere potenziato sia con il progetto di Servizio Civile, sia con l'assunzione di altri assistenti sociali, e aumentare i finanziamenti disponibili a tale servizio.
Vorrei anche soffermarmi sul fatto che le vie degli aiuti sta diminuendo in maniera drastica, e che tra poco tempo raggiungerà un livello insostenibile, anche in questo caso credo che sia un dovere morale e civile, per una amministrazione comunale deviare un poco di fondi per sopperire temporaneamente a questo problema, ma non è una questione solo di fondi e dare da “mangiare” a queste persone, ma credo che sia importante anche dare delle speranze, si potrebbe pensare di collaborare con qualche istituto di formazione per dare la possibilità alle persone che hanno perso il lavoro, di potersi riqualificare e poter avere un curriculum appetibile per il mondo del lavoro.
Quando? Con che soldi? Sono domande giuste, e ammetto che non posso dare per ora delle risposte, ma intanto credo che sia importante fare delle proposte, così da cittadino, si critico, ma faccio delle proposte per cercare di migliorare le cose.


Mauro Manservigi 

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