Il
Governo è vuoto e non viene mai concesso.. chiedo scusa a chi ha
fatto studi classici sulla terribile traduzione, ma così vorrei
iniziare questo post senza parlare di politica, ma quello che si
cerca quando ci si candida: il potere
Ci
sono due tipi di potere; uno di essi ha una forma, è visibile e ben
osservabile, rappresentato nella persona fisica che lo utilizza,
invece il secondo tipo di potere, non lo si vede, sembra che sia come
una specie di nebbia nell'aria, non si capisce bene da dove venga, ma
sai che c'è e che è molto influente, ecco possiamo chiamare il
primo “ potere politico” e il secondo “potere economico”.
Domanda
che sorge spontanea ai lettori: da chi viene concesso tale potere?
Rispondo
o meglio do la mia idea parlando prima del potere politico; il potere
politico, viene data a una persona attraverso le elezioni, cioè con
il nostro voto, tale potere è temporale (cioè è
materiale) limitato
(in quanto i
classici tre poteri sono divisi oppure se parliamo non so di un
presidente di regione oppure di un sindaco, è limitato ad una area
di intervento circoscritta oppure anche che i vari ruoli politici
hanno competenze diverse) e momentaneo (cioè il
tempo in cui una persona ha in mano tale potere è limitato in
termini di tempo tra una elezione e l'altra).
Ma
si sta formando da anni in Italia, non solo a livello nazionale ma
anche locale, un fenomeno che riguarda proprio il voto, cioè il NON
voto, che sì nei tempi passati rappresentava un modo per
“protestare” sopratutto in ambienti della sinistra, ma oramai il
non voto serve ai politici stessi per mantenere il potere, andando
così in conflitto con le tre deduzioni che ho scritto sopra.
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Questa
netta e opposta idea di Italia che avevano questi due poli,
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scaldavano gli animi dei cittadini elettori, e li portavano a votare, con entusiasmo, di parlare in piazza di politica e della cosa pubblica, spinti anche a fare la tessera a uno dei partiti (e tempo fa di iscritti erano tanti).
Ecco
facendo una analisi di quello che presentano i partiti odierni,
tenendo conto anche dalla fine del comunismo in Russia, e del
mutamento politico nell'arco di trenta anni, si può notare che le
differenze di proposte tra un partito e l'altro sono diventate molto
più sottili e limitate, e questo ha fatto spegnere l'entusiasmo
della popolazione elettrice, con la convinzione che la salita al
potere di uno dei due schieramenti non porti a effettivi cambiamenti,
con la conseguenza che si è verificato il calo delle affluenze alle
urne che ha avuto come conseguenza l'effetto contrario di quello che
volevano produrre, cioè il mantenimento del potere nelle stesse
persone fisiche.
Come
si può cercare di fermare questo trend? Per me si può cambiare,
tornando ad andare a votare, infatti è mia forte convinzione che è
meglio dare un voto a un piccolo partito o a una lista di non
importanza strategica, che il non andare a votare, ed è una di
quelle situazioni in cui ha sfruttato il movimento 5 stelle di Beppe
Grillo; infatti nel suo programma elettorale, a parte sfruttare
l'odio delle persone verso la classe politica, ha anche attaccato
duramente quello che chiamiamo “potere finanziario”.
Non
starò a discutere sulle strategie elettorali del movimento 5 stelle,
perché vorrei parlare del potere finanziario.
Intanto
il potere finanziario da chi viene concesso? In primo luogo, il
potere finanziario è concesso dal possesso degli stessi denari, che
portano a uno status di idolatria verso la stessa persona fisica che
li possiede.
E
le persone fisiche che hanno questo potere finanziario chi sono? Ecco
questa è una domanda difficile a cui rispondere, perché c'è stato
un grande mutamento della finanza mondiale, sopratutto in ambito di
alta finanza, lo ammetto non ho molte informazioni su questo ambito
ma possiamo sempre fare insieme un ragionamento filosofico.
Come
sappiamo tutti, esiste una economia reale, basato sul lavoro
materiale delle persone, e sulla circolazione del denaro, e una
economia “finanziaria” che vediamo tutti i giorni con i
telegiornali nel momento in cui parlano delle variazioni dei mercati
economici.
Negli
anni passati gli investimenti che venivano fatti, legati anche a una
buona legislazione e una bassa pressione fiscale, permetteva gli
investimenti nella economia reale; l'acquisto di una casa, la
creazione di imprese, anche piccole, ma portavano comunque posti di
lavoro, erano al centro del potere finanziario, e questo era
personificato nelle figure dei grandi industriali del passato, ho in
mente il Dottor Olivetti, o anche al Dottor Enrico Mattei, a livello
nazionale, ma anche a livello locale abbiamo importanti esempi,
sopratutto nel centese; VM, Baltur e Fava, sono tutti industriali,
che non solo hanno creato e fatto impresa, ma sono stati attenti
anche verso gli operai, che come fenomeno hanno contribuito in
maniera vera e tangibile, all'aumento del benessere in Italia.
Negli
ultimi venti anni con l'aumento della pressione fiscale sulle
aziende, una legislazione molto più complessa che in passato, ha
creato il fenomeno che io chiamo del fare “i soldi con i soldi”
cioè sono aumentati in maniera esponenziale gli investimenti nella
finanza immateriale, e la bilancia del potere si è spostata dai
grandi industriali di un tempo, ai dirigenti di banche e
assicurazioni, che hanno il controllo economico sui prodotti
finanziari.
Con
questo spostamento di influenza interna alla finanza è successo
anche un altro fenomeno legato alle privatizzazioni degli anni
scorsi; se prima il potere politico è più importante del potere
finanziario, adesso c'è il fenomeno inverso: il potere finanziario,
sta superando o ha superato il potere politico.
Questa
inversione di importanza tra i poteri è ben visibile, nelle
politiche odierne; sempre di più si parla prima della politica
economica e poi di tutto il resto.. perché? Per me è perché con
questa inversione di potere, e l'aumento del debito pubblico, ogni
tipo di politica è sempre più legata ai grandi poteri finanziari,
presieduti dalla banche, ma loro al posto degli industriali, che
guardavano anche al cittadino comune, le banche se ne fregano della
economia reale, piuttosto di salvaguardare le aziende, che potrebbero
tranquillamente lavorare ed essere competitive, chiudono i rubinetti
del credito, con la conseguenza che le aziende chiudono e molti
lavoratori vengono lasciati a casa.
Come
si può cambiare veramente la situazione? Per me si può cambiare
attraverso delle politiche di abbassamento delle tasse e della
pressione fiscale, ma poi qualcuno dirà; ma poi dove si trovano i
soldi? Ecco a questa domanda io rispondo che il sistema politico,
dovrebbe comportarsi come le normali famiglia italiane, tagliando le
correnti e spendendo il meno possibile, con una riforma delle maxi
pensioni, con la riduzione degli stipendi dei dirigenti statali, e la
chiusura degli enti inutili e fittizi, con una riforma vera di
diminuzione del numero dei politici, e la vendita di molte auto blu
che devono servire solo per scopi istituzionali, e veramente
necessari, e poi come tutte le famiglie si va avanti con quello che
si ha.
Ma
tale riforme cosa a servono? Servono in primo luogo a riportare le
persone a nell'aprire non so una officina come attività
imprenditoriale, e forma di investimento, invece che investire in un
Bot, riportare al centro l'economia reale, basata sul lavoro
materiale delle persone che, all'economia data da uno schermo e di un
indice economico immateriale che sale e scende.
Ma
per fare questo, per apportare queste modifiche bisogna in primo
luogo resettare la classe politica odierna; bisogna che in politica
ci siano persone che vogliano fare politica per veramente essere al
servizio dei cittadini, e quindi bisogna togliere dai partiti le
persone che voglio fare politica con intenti di evidente carrierismo,
per tirare l'acqua al proprio mulino, e che se un partito non riesce
a mantenere i passi con i tempi è giusto che fallisca e chiuda.
Chiedo
scusa se ho scritto tanto in questo post, ma almeno ho cercato di
fare una analisi completa sull'argomento, e ho anche espresso le mie
idee in merito.
Mauro
Manservigi
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