martedì 8 aprile 2014

Perché parlare nell'Agorà?

In questi mesi abbiamo parlato del nuovo modo di far politica, del come secondo me dovrebbe essere il PD, sulla ricerca del potere (anche politico) ma ora a due mesi dalle elezioni amministrative del 25 Maggio 2014 penso che sia doveroso chiedersi... Perché fare politica?.
Io sono una persone di centro-sinistra, lo sapete bene, ma per introdurre il ragionamento che ho fatto utilizzerò una frase che ha
detto Gianfranco Fini durante una intervista; “Chiunque parla della Polis fa politica”, un concetto di base giusto a mio avviso, ma anche un po' limitato, perché se fossi un giovane che si vuole affacciare alla politica come attivista sicuramente si deve porre delle domande, e la prima è sempre: sono di destra o sono di sinistra?
Io penso che per rispondere alla domanda bisogna pensare a che cosa si vuole portare nella società in cui si vive, ai valori che si porta dentro di sé e che vuoi trasmettere agli altri, io non posso rispondere a queste vostre domande, ma posso dire quali sono state le mie risposte.
Io voglio parlare della Polis perché con le esperienze di vita che ho fatto, credo che la nostra Città meriti di più, perché credo che a Bondeno ci sia bisogno di un cambiamento, e questo cambiamento deve portare a migliorare le condizioni della vita di tutte le persone...e quindi di che parte politica sono? Io penso che le ideologie ho, e le motivazioni che mi portano a voler parlare della mia polis sento di essere una persona di centro-sinistra, ok questo è un concetto generico, ma in questo post non serve per parlare di programmi elettorali.
Ma ora vengono le difficoltà.. il piccolo esempio che ho portato sopra di voi è un esempio ipotetico, e filosoficamente positivo, ma purtroppo nella politica ci sono persone che non gli interessa molto della vita della comunità, a cui interessa la ricerca del puro potere, sia politico che economico, lo so che detta così sembra una bestemmia, ma basta affacciarsi alle pubblicazioni del giornalismo di indagine che ci si rende conto che è così, ma cosa porta la presenza di tali persone all'interno degli organismi istituzionali?
Come ben sappiamo la presenza di tali persone sta portando al decadimento della nostra società, ha portato il politico a ascoltare poco più il cittadino, il che ha portato lo scontento della classe operaia, che come effetto ha portato al non voto e al votare dei personaggi di quelli che si definiscono “antipolitici” .
Credo che sia civilmente giusto mettersi contro di esse, perché credo che la politica deve essere visto più come un servizio alla comunità, che un modo per fare carriera, credo che la politica deve essere molto anche un ascolto del cittadino, che una imposizione potere, e lo ammetto, non mi piace il concetto che “tutto sia politica” perché se prendiamo la politica per la “bellezza” cosa scopriamo? Scopriamo che la politica è l'amore per il proprio paese, è l'amore per la propria comunità.
Ma perché i giovani non vogliono più fare politica? Ecco io credo che questa sia la domanda sbagliata, perché ho visto invece che i giovani si vogliono interessare, si vogliono interessare ai problemi della propria città, e vogliono fare anche delle proposte, e credo che anche questo sia politica, ma allora perché i giovani fanno fatica a tesserarsi ai partiti?
Io non credo che il problema sia di offerta politica (cioè i partiti che si possono scegliere) ma per il fatto che sta diventando problema comune che il ruolo del tesserato è diventato meno centrale nella vita di un partito politico, e penso che si debba cercare di migliorare la situazione anche in questa tematica.

Quindi.. andiamo avanti, esorto i giovani a impegnarsi in politica, nella buona politica, quella delle proposte, quella dove ci si mette per prima cosa ad ascoltare la gente.

Mauro Manservigi 

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